Balsorano
Il paese (q. 340 m.) situato nella Bassa Valle Roveto segna il confine della regione Abruzzo con il Lazio . Il nucleo urbano si sviluppa alle pendici del monte Cornacchia, di fronte alla catena montuosa degli Ernici . Nel Catalogo dei Baroni del XII secolo Balsorano è indicata come “feudo di quattro soldati”. Agli inizi del XIV secolo il paese venne incluso nel comitato di Alba; successivamente alla Contea di Celano. Nel 1463 la signoria di Balsorano passa ai Piccolomini e da questi nel 1806 al francese Carlo Lefebvre, uno dei fondatori dell’industria cartaria nella vicina Valle de Liri. Balsorano diviene comune autonomo nel 1809. Nel dicembre 1910 il comune è scosso da una rivolta popolare, passata alla storia come “Rivoluzione di Balsorano” che porta il comune alla ribalta della cronaca politica nazionale. Nel 1944 con i tedeschi in ritirata, il paese subì i bombardamenti aerei degli alleati.
Balsorano ospita l’imponente castello Piccolomini, simbolo e sentinella della Valle Roveto, che si staglia sul borgo di Balsorano Vecchio. Il castello fu fatto costruire nel 1460, sulle fondamenta di un’altra più antica struttura, da Antonio Piccolomini, nipote di papa Pio II. Dopo il terribile terremoto del 1915 il castello è stato restaurato, ma conserva ancora elementi originari dell’epoca ed è stato spesso utilizzato come set cinematografico, soprattutto negli anni ’70 e’80 del ‘900.
A pochi chilometri dal paese di Balsorano, salendo lungo un sentiero lastricato, si trova l’eremo di S. Angelo. La grotta, probabilmente utilizzata come luogo di culto già in età imperiale romana, diventa poi un importante insediamento cristiano. Le prime attestazioni cristiane, avallate dalla presenza nelle vicinanze di un piccolo monastero benedettino, risalgono all’XI secolo. Dell’ambiente benedettino rimangono pochi resti murari sulla destra dell’ingresso, mentre di costruzione più recente è il grosso edificio realizzato nelle vicinanze della grotta e dotato di refettori, cucine, camere. I due altari principali, ai quali si accede mediante due scalinate, sono dedicati rispettivamente a San Michele (con dipinto del santo datato 1874) e a Santo Spirito. Altri due altari, dedicati a San Giuseppe e a Sant’Antonio da Padova, sono situati fra le scale del piano inferiore, mentre quello dedicato alla Madonna Addolorata è situato in una piccola cappella a destra dell’ingresso. Il luogo di culto, che dispone di una grande foresteria e di un locale mensa, è meta di visite soprattutto nel periodo estivo da parte di fedeli ed escursionisti.
Alla frazione di Ridotti, probabilmente patria di Attilio Regolo, a quota 601 metri, base di partenza per escursioni sul monte Cornacchia, si affiancano numerosi nuclei abitati sparsi nelle campagne tra cui Collecastagno (q. 324 m.). Il toponimo attesta che un tempo i castagneti albergavano anche nella bassa e mite Valle Roveto.
Da vedere:
- Eremo di Sant’Onofrio, situato sull’omonimo vallone alle pendici del monte Breccioso
- Eremo di San Janni (San Giovanni Battista) in località Case Alfonsi
- Convento di San Francesco (i ruderi dell’originario convento, probabilmente del XVII secolo, sono situati in località Ara e Montano Triàne. La struttura gravemente danneggiata dal terremoto del 1915 è stata poi ricostruita
- Chiesa della Madonna delle Grazie situata in località “Lazzaretto” nei pressi del corso del fiume Liri, tra Balsorano e la frazione di Collepiano. I resti dell’originale edificio di culto presentano una torre cilindrica non distante da una torre quadrangolare situata nelle vicinanze
- Resti della chiesa medievale di Santa Brigida a Balsorano Vecchio
- Museo della Transumanza (situato nella sede della stazione ferroviarIA. Il museo dell’arte spontanea e delle attività pastorali ospita utensili e attrezzi utilizzati nel corso dei secoli dalle popolazioni locali. In altre due sale si trovano la sezione numismatica e quella dedicata ai treni.
Sagre e Manifestazioni
“Calici sotto le stelle”, originali percorsi enogastronomici. La manifestazione si svolge il mese di agosto.