Civita D’Antino
Civita d’Antino, che si di raggiunge attraverso una strada carrozzabile di circa 9 kilometri dalla stazione ferroviaria, è ubicata su un altipiano a 904 m. di altitudine, in una posizione molto panoramica. Civita, uno dei quattro municipi Romani della Marsica con il nome di Antinum, conserva molto del suo passato, ad iniziare dai resti delle mura poligonali di cinta. Le epigrafi sparse nel suo territorio sono state oggetto di studi di insigni studiosi. Nell’XI secolo il paese dà i natali al benedettino San Lidano, iniziatore della bonifica delle Paludi Pontine e, in tempi più recenti, all’illustre chimico Domenico Morichini (1773-1836).
Civita D’Antino conserva una rilevante importanza anche nel periodo medievale come dimostrano le numerose chiese sparse nel suo grande contado, delimato nel 1183 da papa Lucio III. Come quasi tutti i comuni della Valle Roveto è feudo per alcuni secoli della famiglia dei Colonna. Con l’arrivo dei francesi ai primi dell’800 Civita diventa comune a cui facevano capo i centri rovetani di San Vincenzo, Morino, Morrea e Castronovo. Alla fine dell’800, nel 1877, sulla scia del Grand Tour, il pittore danese Kristian Zahrtmann giunge a Civita d’Antino che diventa in pochi anni la sede estiva della sua scuola d’arte. Nasce una profonda stagione creativa, alimentata da tanti artisti, durata fino al terremoto del 1915, che influenza notevolmente l’arte della scuola danese al punto che, nel 1908, a Copenaghen, viene allestita una mostra di significativo impatto artistico dal titolo: “Civita d’Antino dei pittori danesi”. I quadri ritraenti paesaggi e costumi locali, alcuni dei quali di elevato valore artistico, sono sparsi in importanti musei europei.
Dopo il terremoto del 1915 molti civitani si trasferirono nella frazione di Pero dei Santi ubicata nei pressi della strada e della stazione ferroviaria, oggi il centro più popoloso del comune.
Sopra Civita, a pochi km. dal paese, si erge l’eremo della Madonna della Ritornata, ubicato sulle pendici della Serra Lunga, menzionato, per la prima volta, nella bolla di Papa Lucio III del 1183, con il titolo di “Santa Maria de Tornara”. Nei successivi documenti il nome si trasforma prima in “Santa Maria de Tornata”, poi in “Santa Maria de Ritornata” per diventare, infine, “Santa Maria della Ritornata”. All’interno del santuario si trova un affresco, purtroppo poco leggibile, risalente al 1200 e raffigurante la Madonna. Le pareti laterali della chiesa sono completamente intonacate, ma i recenti restauri hanno individuato alcuni resti di affreschi bizantini. La Madonna della Ritornata, il cui nome è legato all’icona lignea del ‘400 traslata e poi miracolosamente ricomparsa, secondo il frequente motivo del “ritorno” dell’immagine sacra, si festeggia il sabato successivo all’Assunta (15 agosto). La sera si svolge una suggestiva fiaccolata che accompagna l’icona dalla cappella del monte al paese di Civita, mentre un’altra processione sale dal borgo per incontrarla.
Da vedere
- Museo Antinum, inaugurato nel 2015 il museo archeologico ospita, nella sede restaurata della vecchia chiesa di Santa Maria Maddalena, prospicente ad una panoramica piazza, i numerosi reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Civita: cippi epigrafi, monete, vasellame e materiale votivo tornati alla luce da scavi archeologici
- Museo della civiltà contadina e pastorale, espone gli attrezzi da lavoro e gli oggetti utilizzati dai contadini e dai pastori della Valle Roveto
- Chiesa di Santo Stefano
- Torre dei Colonna (XI secolo)
- Resti dei muri di cinta e di antichi edifici pubblici
- Resti della casa natale di San Lidano
- Palazzo Ferrante, importante famiglia che ha retto le sorti del paese per tanti anni. Il palazzo ha ospitato nel luglio del 1832 il re Ferdinando II
- Casa Cerroni, dimora di molti pittori danesi
- Porta Flora
- Fontana del lavatoio
- Cimitero monumentale napoleonico, originale costruzione, una delle poche ancora esistenti in Italia
- Laghetto Pratelle sul monte Romanella
Sagre e Manifestazioni
“Inquadrando paesaggi”, manifestazione enogastronomica e culturale nata per valorizzare il borgo antico. Si svolge la prima domenica di settembre