San Vincenzo Valle Roveto

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San Vincenzo Valle Roveto

San Vincenzo Valle Roveto

Il nuovo comune (q. 388 m.), sorto dopo il terremoto, è ubicato sotto il monte Pizzodeta, ai bordi del Liri. Il borgo medioevale di San Vincenzo Vecchio (q. 519 m.), invece, databile intorno all’anno mille, sviluppatosi nei pressi della chiesa dedicata a  S. Vincenzo Martire, patrono del paese.,  sorge nell’altro versante, nei pressi della strada romana che collegava Sora con Antinum – l’odierna Civita –  ed il Fucino. La storia del paese è stata sempre legata a quella del vicino e più importante castello medioevale di Morrea, conosciuto nel medioevo con toponimo di  il toponimo di Horrea.  La popolosa frazione di Roccavivi nel 1616 venne distrutta da una valanga e ricostruita più a valle. Il territorio di San Vincenzo apparteneva  ai conti di Albe di Celano  e ai baroni del confinante centro di Balsorano . Il periodo di maggior sviluppo del paese si ebbe durante il Settecento. Inglobato dal comune centrale di Civita D.  dai francesi, riconquistò l’autonomia amministrativa nel 1816 assumendo la denominazione di San Vincenzo Valle Roveto e includendo nel suo territorio comunale i centri di Catronovo e Roccavivi , ubicati alla destra del Liri e Morrea e San Giovanni adagiati in alto a sinistra del fiume.  Il comune di San Vincenzo all’inizio del ‘900 era tra i più popolosi della Valle ed ospitava due  banche che ne attestavano la rilevante importanza. Nelle vicinanze di San Vincenzo Vecchio, circondato da ulivi secolari, si trova  il caratteristico eremo della Madonna del Romitorio. A Morrea (q. 843), balcone naturale della Valle Roveto, ci sono i resti di un castello medievale, la cui esistenza è documentata già dal 702 d.C. II castello dei Piccolomini, con tre torri e un campanile, ha una mole imponente ed è stato costruito interamente sulla roccia. Rappresentava la spina dorsale di tutto il paese: le sue mura iniziano all’ingresso del borgo e terminano oltre il centro dell’abitato, nell’abitazione dell’Arciprete. Morrea, patria del partigiano Giuseppe Testa, fucilato dai nazisti,  nel periodo 1943-1944 accolse  numerosi prigionieri alleati, oltre 5.000, fuggiti dai campi di concentramento italiani. Il borgo di San Giovanni Vecchio, allineato lungo una strada a quota 583 m., ospita la bella chiesa di San Giovanni. Ai piedi del vecchio borgo, a quota 360, nei pressi del Liri, è stato ricostruito dopo il terremoto il nuovo borgo di San Giovanni Nuovo ed il Borgo di Santa Restituta addensato vicino ad una chiesa, e ricostruito sopra un insediamento di valle romano.  Nel borgo di Castronovo (q. 586) l’antica Castel Gualtieri, adagiato sopra al Liri, si estendono numerosi boschi di castagneti.

Da vedere: 

  • Chiesa di Santa Restituta (il luogo di culto è situato lungo la strada statale del Liri,  in località Le Rosce – Santa Restituta – vicino al fiume Liri, dove un tempo sorgeva un importante insediamento romano. Il luogo di culto in origine dedicata anche a San Bartolomeo è uno degli edifici sacri più antichi della Valle. Nominata per la prima volta in un documento del 997 citato nella successiva opera Chronica monasterii Casinensis di Leone Marsicano, è stata gravemente danneggiata dal sisma del 1915  e ricostruita alcuni anni dopo. Nuovamente devastata dai bombardamenti alleati del 1944 è stata ricostruita più grande negli anni cinquanta inglobando i resti delle strutture originarie. Conserva un affresco di Restituta di Sora risalente probabilmente tra il IX e il X secolo; 
  • Santuario della Madonna del Romitorio (eremo situato a 625 m. a circa un chilometro da San Vincenzo Superiore, lungo il sentiero che conduce a Morrea)  
  • Santuario della Madonna delle Grazie a Roccavivi
  • Chiesa dei SS. Gioovanni Battista  a San Giovanni Vecchio (l’edificio sacro in stile romanico è stato edificato nel XIV secolo, al suo interno c’è una tomba terragna preesistente del III-II secolo a.C. La chiesa a tre navate, custodisce il corpo dell’abate  San Diodato di Montecassino. La lunetta che sovrasta la porta laterale (detta di san Diodato) è decorata da un affresco in cui sono raffigurati san Giovanni evangelista e san Diodato. La piazzetta antistante, pavimentata in pietra viva, è uno splendido balcone panoramico sulla Valle Roveto.  

Sagre e Manifestazioni

– “Frantoi Aperti”, che si svolge nel mese di novembre, evento enogastronomico finalizzato alla valorizzazione degli olii extra vergine di oliva Alvia e Monicella prodotti localmente

– Festa degli Asparagi