Il castagno
di ZACCARIA DE BLASIS, ex Presidente dell’Associazione
IL CASTAGNO E IL SUO SOTTOBOSCO
La Valle Roveto è una realtà geografica compresa tra i Monti Simbruini ed Ernici, che ne costituiscono ad Ovest il confine con il Lazio attraverso i picchi di Monte Viglio e Monte Pizzodeta; ad Est, invece, la Valle, confina con la Conca del Fucino. I monti Romanella, Serra Lunga, Breccioso e Cornacchia la separano dall’alveo fucense. La Valle Roveto si estende, stretta e lunga, in direzione N-S per circa 30 chilometri ed è attraversata dal Fiume Liri. E’ traversatadalla linea ferroviaria Avezzano- Roccasecca, dalla strada statale 82 e dalla Superstrada a scorrimento veloce della Valle del Liri che la congiunge con il Frusinate e Napoli.
I boschi più rappresentativi sono i castagneti e i querceti fino a 1000 m. di altitudine e, nella parte bassa della Valle, bene esposta al sole, alberano modeste boscaglie di leccio. Nella zona montana, sopra i 1000 m., si espandono splenditi boschi di faggio misto con acero montano. Uno strato arbustivo copre quasi il 30% delle zone prative incolte, tra questi arbusti da citare: il corniolo (Cornus mas e Cornus sanguinea), l’orniello (Fraxinus ornus), il ginepro (Juniperus communis), il ciliegio (Prunus avium), il sorbo (sorbus aria), il carpino (Ostrya carpinifolia e Carpinus orientalis), lq Rosa canina, il nocciolo (Corylus avellana), il viburno (Viburnum lantana), la dafne (Daphne mezereum), il citiso (Chamaecytisus hirsutus), il biancospino (Crataegus oxyacantha) ecc. Le precipitazioni medie stagionali presentano il loro valore
massimo in inverno con 496 mm, cui seguono l’autunno con 491 mm, la primavera con 389 mm e l’estate con 120 mm. Nel complesso le piogge sono copiose nel semestre autunno – invernale, diminuiscono in primavera e diventano scarse in estate.
I castagneti formano una fascia vegetazionale discontinua ma che comunque copre quasi tutto il versante destro della Valle dal Comune di Castellafiume-Capistrello al Comune di Balsorano, ed è poco presente sul versante sinistro. Questi castagneti sono divisi in due tipologie: castagneti da frutto e castagneti cedui matricinati. I Castagneti da frutto sono per lo più piante secolari formate da enormi tronchi di diametro fino a 4 m.. Il frutto è chiamato “Castagna Roscetta”, dal colore rosso vivo del frutto fresco appena raccolto. Si tratta di un marrone fiorentino innestato su portainnesto di polloni del ceduo matricinato, una pianta molto esigente, infatti, dato che è sensibile alle condizioni climatiche e del terreno, richiede pratiche colturali frequenti e razionali. Questo frutto se prima era considerato povero nei circuiti di mercato, da pochi anni a questa parte ha conosciuto una forte espansione commerciale , tanto che oggi assistiamo ad un costante incremento della domanda. Il fenomeno è legato alla riscoperta delle antiche tradizioni di cui le castagne rappresentano un aspetto tipico.Il frutto è tornato nelle trattorie, nei ristoranti, fino al punto di diventare un prodotto IGP. Le caratteristiche fisiche ed organolettiche della “Castagna Roscetta” sono strettamente legate all’ambiente geografico di produzione. La giusta piovosità distribuita per tutto il corso dell’anno e la totale assenza di nebbie, la distribuzione delle catene montuose e corde collinari secondo un asse da Nord-Sud, e la tipologia dei suoli prettamente arenari, determinano, nella Valle Roveto, un clima favorevole alla produzione della castagna di qualità.
Da qualche anno è stata costituita l’Associazione Castanicoltori della Valle Roveto che raggruppa numerosi produttori. Lo scopo dell’Associazione è di valorizzare il prodotto “Castagna Roscetta” mediante interventi volti al recupero di aree castanicole abbandonate, al miglioramente delle aree già in produzione attraverso sistematiche potature di ringiovanimento di vecchi alberti e a promuovere informazioni tecniche alle aziende mediante attività culturali e scientifiche. La Castagna Roscetta della Valle Roveto appartiene alla varietà Marrone Fiorentino, denominato nella nostra zona Castagna Roscetta. La zona di produzione è racchiusa all’interno della Valle Roveto in tenimento dei Comuni di Castellafiume-Capistrello, Canistro, Civitella Roveto, Morino, Civita D’Antino, S.Vincenzo Valle Roveto e Balsorano, tutti Comuni appartenenti alla Provincia di L’Aquila.
Micologia e Botanica Valle Roveto
Le caratteristiche distintive della Castagna Roscetta” sono rappresentate da una pezzatura medio-grande 80-90 frutti per Kg.; si presenta con una forma rotondeggiante allungata con torcia pronunciata, colore rosso vivo alla raccolta, Ilo di colore nocciola regolare allungato, episperma di colore nocciola chiaro facilmente asportabile, carne bianca brillante croccante, sapore gradevole delicato e dolce. Ricca di amidi (quasi il 60%), contiene carboidrati, proteine, vitamine A, B e C, sali minerali, cloro, magnesio; ha un alto potere calorico. Per la sua elevata caratteristica organolettica quali sapidità, fragranza e sorbevolezza, tutta la produzione della “Castagna Roscetta” della Valle Roveto viene utilizzata totalmente allo stato fresco, per queste caratteristiche è considerata la migliore castagna prodotta nell’area di mercato del centro Italia.
Castagneti cedui matricinati sono piante giovani e con una veloce e straordinaria capacità pollinifera, il cui legno è adatto ai più svariati impieghi. Da questo legno si ottengono sia prodotti pregiati che quelli più comuni, dalle tavole per la costruzioni di mobili raffinati, alle travi per la carpenteria edile e alle migliori opere di ingegneria naturalistica. Il legno di castagno della Valle Roveto è considerato uno dei migliori, infatti, grazie alle caratteristiche tecnologiche non riscontrabili nel legname proveniente da altre aree, esso non presenta il diffuso fenomeno della “cipollatura”: una caratteristica estremamente importante ai fini di una buona lavorazione. Grazie a fattori ambientali suddetti, la qualità di questo
legname è pregiata e pertanto molto apprezzata dai commercianti. Favorevoli a tali peculiarità sono gli interventi silvicolturali dell’uomo, molto oculati sia nella quantità che nella qualità: si tratta di diradamenti e opere di sfoltimento ogni quattro anni che permettono a questi alberi di castagno di crescere a ritmi regolari. I tagli definitivi allo scopo di vendita sono ciclicamente ripartiti e si ripetono sulle stesse superfici in un intervallo di tempo di 20 anni.
Il sottobosco di castagno.
Il sottobosco a dispetto di una minor considerazione rispetto agli alberi di alto fusto, svolge un ruolo molto importante per la vita dei suoi abitanti: esso offre cibo e rifugio alla fauna selvatica e ai vari microrganismi che in esso si formano. Il sottobosco è ricco di specie vegetali erbacee e cespuglietti: in primavera possiamo osservare una grande quantità di fiori l’anemone appennina, il Galanthus nivalis (bucaneve), il Leontodon hispidus (dente di leone), il Cerastium arvense (peverina) piccolo e grazioso fiorellino bianco e la Felce aquilina (Pteridium aquilinum) che copre quasi tutto il sottobosco. E’ possibile ammirare delle bellissime orchidee spontanee, come la Dactylorhiza maculata, l’Orchis purpurea, l’Orchis provincialis, l’Anacamptis pyramidalis, l’Ophrys apifera, e tante altre. All’ombra di questi castagni, sotto forma di cotica erbosa, vivono anche i muschi che, oltre ad impedire l’erosione del suolo, mantengono il terreno sempre fresco con la possibile fruttificazione di vari frutti del sottobosco. Tra questi frutti i funghi sono i più ricercati e possono essere funghi simbionti, parassiti e saprofiti.
Tra i funghi simbionti più conosciuti che vivono in simbiosi con l’albero del castagno scambiandosi sostanze nutritive attraverso le radici si annoverano i seguenti:
Amanita caesarea; Amanita citrina; Amanita panherina; Amanita phalloides; Realizzata con Joomla; Amanita rubescens; Boletus aereus; Boletus regius; Boletus appendiculatus; Boletus satanas; Boletus luridus; Cantharellus cibarius; Clitopilus prunulus; Lactarius piperatus ; Lactarius volemus; Russula amoena; Russula aurata; Russula cyanoxantha; Russula persicina; Micologia e Botanica Valle Roveto; Micologia e Botanica Valle Roveto; Russula romelii; Russula vesca; Russula virescens; Tricholoma acerbum; Tricholoma columbetta; Tricholoma pardinum o tigrinum; Tricholoma saponaceum ; Tricholoma ustale;
Tra i funghi parassiti che instaurano un rapporto di parassitismo con l’albero del castagno portandolo fino alla morte si annoverano i seguenti: Armillaria mellea ; Hypholoma fasciculare; Micologia e Botanica Valle Roveto; Laetiporus sulphureus; Omphalotus olearius; Fistulina epatica; Polyporus frondosus (Griphola forndosa).
Tra i funghi saprofiti che si nutrono di sostanze organiche in decomposizione del castagno, provvedendo alla degradazione delle stesse e assicurando il naturale ciclo biologico, citiamo i macromiceti più frequenti e conosciuti: Agaricus essettei; Agaricus porphyrizon; Agaricus xanthoderma; Hebeloma sinapizans;Lepiota cristata; Lycoperdon perlatum ; Macrolepiota affinis; Macrolepiota konradii; Mycena pura; Ramaria formosa; Ramaria flava; Rutstroemia echinophila.
Altri prodotti del sottobosco di castagno: Fragaria viridis (fragola); Rubus fruticosus (mora).